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I ghetti e l'utopia degli U2

Aggiornamento: 13 set 2021


Che cos'è il sigillo di Salomone? Una stella a sei punte formata da due triangoli equilateri incrociati. In islam questo incrocio simboleggia l'unione perfetta dello spirito e della materia. In alchimia simboleggia l’unione tra l’elemento del fuoco e quello dell’acqua e significa equilibrio cosmico. Nell'occultismo è considerato il più potente simbolo di protezione e guarigione, un talismano in grado di tener lontani demoni e malefici. Si narra anche che sia l'anello del re Salomone, il quale lo utilizzava per imprigionare i demoni in un anfora di bronzo (Clavicula Salomonis), piegandoli al proprio volere ed obbligandoli a servirlo. Le leggende ebraiche collegano il simbolo anche ad uno scudo magico posseduto dal padre, re Davide, che lo avrebbe protetto dai nemici. E' detto infatti anche scudo di David o stella di David.


Ora vediamo cosa non è. La stella di David non è il simbolo dell’ebraismo. Quello che istintivamente riconosciamo come l’emblema di un popolo, dal punto di vista storico non riveste affatto questo ruolo. Non viene menzionato nella letteratura rabbinica antica.

"Con nessuno dei due nomi il segno compare nello Zohar, uno dei testi fondamentali della Kabbalah, né negli scritti del grande cabalista Luria. Qual è la ragione di questa assenza clamorosa? È semplice: la stella a sei punte, come anche il pentacolo e tanti altri segni compresa la svastica, non è altro che un elemento ornamentale che si perde nella notte dei tempi di popoli come fenici, assiri, babilonesi, indiani. Poi, intorno all’ 800, in un momento in cui l’ebraismo pare perdere forza religiosa, l’esagramma comincia a comparire nel ghetto di Praga, nei cimiteri, sulle lapidi, negli stemmi nobiliari, sugli edifici, nel colophon dei libri. Sembra quasi un’ossessione, un bisogno impellente di un’immagine che rappresenti un’identità che la Storia ha messo in discussione. Perché la stella di David è un simbolo senza popolo per un popolo senza simboli."

(La Stella di David, Gershom Scholem)


Fu con l’Olocausto che la stella prese un significato reale. Per i nazisti "Die Jude Stern" (la stella ebraica in tedesco), aveva l'intento di rendere visibili ed immediatamente identificabili gli ebrei dal resto della popolazione: venne imposto, a tutti quelli al di sopra dei 6 anni, di portare la stella di Davide cucita sui propri abiti; inoltre regole di residenza molto severe li obbligarono a vivere in aree ben delimitate, o ghetti:


"...Era l’ora del coprifuoco. Pattuglie di contadini armati bussavano per il controllo serale alle porte degli ebrei, chiamandoli per nome con voce monotona. Le porte erano segnate con la stella di David dipinta di rosso..."


Nonostante l'olocausto sia terminato, l'ultima volta in cui una casa è stata contrassegnata con una stella di David è stato nel 2020, ed a noi non resta che sognare ancora assieme a questo brano:

canta di una città immaginaria, dove non esistono differenze di razza, di religione o differenze sociali, dove tutti gli uomini sono uguali, dove non sono le strade ad identificare l'individuo, dove le strade non hanno un nome.

"..Ti mostrerò un luogo speciale sulla vallata deserta, dove le strade non hanno nome, dove le strade non hanno nome, le stiamo costruendo.."

(where the streets have no name)


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